Pioggia di droni su Kiev guerra: la Russia intensifica gli attacchi mentre ripartono i negoziati di pace a Riad
Escalation nel conflitto: colpiti edifici residenziali, almeno tre morti. La diplomazia tenta una soluzione in Arabia Saudita. kiev guerra
Kiev, 23 marzo 2025 – La guerra in Ucraina conosce una nuova notte di terrore. La capitale, Kiev, è stata presa di mira da un massiccio attacco con droni russi, che hanno seminato distruzione e paura tra la popolazione. Secondo le autorità locali, l’offensiva ha causato almeno tre morti e una decina di feriti, tra cui un neonato di soli 11 mesi. Gli attacchi hanno provocato incendi in diversi quartieri, distruggendo edifici residenziali e infrastrutture civili.
L’offensiva giunge in un momento particolarmente delicato. Proprio oggi, a Riad, in Arabia Saudita, sono ripresi i negoziati di pace tra Russia e Ucraina, con la mediazione degli Stati Uniti. La comunità internazionale spera in un passo avanti verso un possibile cessate il fuoco, ma il clima rimane teso e le prospettive incerte.

Un attacco pianificato per mettere pressione sui negoziati?
Secondo gli analisti militari, l’attacco su Kiev non è casuale. La Russia potrebbe aver scelto di colpire la capitale ucraina proprio alla vigilia delle trattative per dimostrare la sua forza e ottenere un vantaggio negoziale. Una strategia già vista in passato, con offensive militari lanciate in coincidenza con incontri diplomatici.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha condannato con fermezza l’attacco, definendolo “un altro crimine di guerra” e accusando Mosca di voler sabotare il processo di pace. Anche gli Stati Uniti hanno espresso preoccupazione, con il Segretario di Stato che ha ribadito la necessità di un intervento deciso della comunità internazionale per fermare l’escalation.
Negoziati a Riad: una fragile speranza
Mentre Kiev cerca di spegnere gli incendi e contare le vittime, in Arabia Saudita si apre un nuovo tentativo di mediazione. Russia e Ucraina non siederanno allo stesso tavolo, ma parleranno attraverso i rappresentanti americani. Il presidente Donald Trump, che guida la delegazione statunitense, ha dichiarato che “il dialogo è l’unica via per fermare la guerra”, ma la sfiducia tra le parti rimane altissima.
Tra i temi sul tavolo:
- Un possibile cessate il fuoco temporaneo, per fermare gli attacchi alle città e alle infrastrutture.
- La riapertura dei corridoi marittimi nel Mar Nero, per consentire all’Ucraina di esportare grano e altri prodotti agricoli.
- La questione del territorio occupato, con Mosca che non sembra disposta a fare passi indietro sulle aree conquistate.
La popolazione di Kiev tra paura e resistenza
Intanto, a Kiev, la popolazione continua a vivere con il fiato sospeso. Le sirene antiaeree suonano quasi ogni notte, costringendo i cittadini a rifugiarsi nei bunker sotterranei. Nonostante tutto, la città resiste: i servizi essenziali continuano a funzionare, e le squadre di soccorso lavorano senza sosta per ripristinare l’elettricità e rimuovere le macerie.
L’attacco di questa notte è solo l’ennesimo capitolo di una guerra che non accenna a finire. Il mondo guarda con attenzione a Riad, nella speranza che dai negoziati possa arrivare almeno un barlume di speranza per fermare le bombe.
foto presa da sky tg24
wow bello
Articolo fantastico. Soprattutto lo scrittore molto bravo
A-T-O-M-I-C-O
B-O-M-B-O-C-L-A-T
mannaggia a cristo